Francesca
Non sono una fotografa, non sono una storyteller, né un’esperta di photoediting o tutte queste cose che di me, insieme, raccontano poco.
Sono una bevitrice di caffè con i tempi del tè. Mi piacciono i rituali che mi permettono di prendermi cura di me stessa e degli altri, le conversazioni intime tra persone che si confidano.
Sono un’appassionata di ordine esteriore e una devota di quello interiore. Sono una riflessiva e ho bisogno di certezze per accettare le incertezze.
Ho una predisposizione allo stupore. Amo i cactus, le loro foglie trasformate in spine leggere e delicate, la morbida riserva d’acqua al loro interno.
Nella fotografia sono sempre io: rifletto a lungo su come svolgere un lavoro, anche mentre mi occupo di un altro; metto tutto il mio impegno per dare il giusto valore al progetto che sto sviluppando e la giusta attenzione al cliente che me lo ha affidato.
Mi piace combinare un rigore compositivo di taglio architettonico con la mutevole singolarità della presenza umana.
Osservo con curiosità le immagini a cui ho lavorato intensamente e che, una volta consegnate, continueranno a vivere anche senza di me, in altri luoghi e altre storie, oltre.